Nel corso del tempo vi sono state, e continuano ancor oggi ad essercene, molte opposizioni ai diritti LGBT, provenienti da vari gruppi della società civile, sia politici che religiosi. Le organizzazioni più influenti che si oppongono alla concessione di diritti egualitari per lesbiche, gay, bisessuali e transessuali (LGBT), contestano in particolar modo la promulgazione di leggi favorevoli riguardanti il matrimonio tra persone dello stesso sesso e la possibilità di adozione da parte di coppie dello stesso sesso, ma anche tutti quei provvedimenti legislativi volti a limitare all'interno del tessuto sociale la discriminazione anti-LGBT (cfr. Omofobia) e le disposizioni anti discriminatorie relative in materia di occupazione, di alloggio e di bullismo omofobico nelle istituzioni scolastiche.
La vasta rete di opposizione può comprendere anche l'omogenitorialità, le unioni civili, e l'accesso alle tecniche di riproduzione assistita. Questi gruppi anti-LGBT fanno spesso parte dell'ortodossia religiosa od appartengono alla galassia del conservatorismo sociale. Tale opposizione può essere motivata da convinzioni di natura prettamente morale, dalla propria fede religiosa ma anche dall'omofobia e/o da ideologia politica estremista, soprattutto di destra o estrema destra ma anche di estrema sinistra (come nell'URSS); in alcuni casi ciò può anche condurre alla vera e propria violenza contro le persone LGBT e a crimini d'odio. Ciononostante, i gruppi in questione continuano ad accusare insistentemente di "imposizione del pensiero unico" chi sostiene i diritti LGBT.